AL DI LÀ DI CIÒ CHE VEDIAMO

Museo Omero 2

Con la partecipazione volontaria di alcuni alunni abbiamo vissuto un sabato insolito, immersi nella bellezza che si svela non soltanto agli occhi, ma sensibilizzando il tatto e l’udito. Gli studenti, al termine delle lezioni, coordinati dalle prof.sse Romina Morresi, Alessia Ortenzio e Paola Talamè, sono partiti alla volta di Ancona per visitare il Museo Tattile Statale Omero, un luogo davvero speciale dove è “vietato non toccare”, nato nel 1993 dall’idea di due persone non vedenti, Aldo Grassini e sua moglie Daniela Bottegoni. Un percorso sensoriale coinvolgente, dall’arte classica a quella contemporanea, che svela quanto e come possiamo apprendere attraverso il tatto. Il fondatore racconta il suo amore per la conoscenza e lo studio della filosofia, della letteratura e della musica, ma anche la consapevolezza che avrebbe potuto sapere qualsiasi cosa tranne comprendere l’arte visiva. Un giorno, però, in occasione della mostra dello scultore anconetano Valerio Trubbiani, i due coniugi furono invitati dall’artista a toccare le opere: da lì ebbero l’idea e così iniziò il viaggio per la costituzione del Museo Omero, un progetto inclusivo d’avanguardia in Italia e in Europa, che oggi è uno spazio di apprendimento per tutti.

Forse in questa era, in cui assistiamo a una continua rivoluzione tecnologica, è ancora più importante usare i nostri sensi per scoprirne le potenzialità, esplorare nuove vie, arrenderci un po’ al fatto che esistono anche altri modi per apprendere, avere il coraggio di esplorarli perché tremendamente curiosi. 

Il contesto della città storica di Ancona ci ha accompagnato nelle ore seguenti: l’atmosfera del porto, le architetture romaniche della Cattedrale di San Ciriaco, le caratteristiche strade del centro, fino a sera, quando abbiamo partecipato, nella Cattedrale di San Ciriaco, al concerto di musica sacra dei “Mirabilis Ensemble”, evento di beneficenza a favore dei progetti della Fondazione Patrizio Paoletti dedicati al benessere psico-sociale degli adolescenti come “Prefigurare il Futuro”, un programma innovativo di neuro-psicologia didattica per imparare a conoscersi e sviluppare la capacità di essere resilienti. Nell’architettura romanica i suoni degli strumenti e delle voci ci hanno guidato a un ascolto insolito, piacevole ed emozionante. L’orchestra, diretta dal maestro violoncellista Paolo Andriotti, ha proposto brani da Bach a inediti del gruppo. Un lungo percorso musicale a cui i ragazzi hanno partecipato con compostezza, entusiasmo e curiosità.

(scritto da prof.ssa Romina Morresi)