"SCOLPITELE NEL VOSTRO CUORE"

Giornata memoria

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case, 
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace 
che lotta per mezzo pane 
che muore per un sì o per un no. 
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via, 
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

Le parole di Primo Levi (“Se questo è un uomo”, 1947) testimone dell’orrore della Shoah e sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, sono state recitate questa mattina da Désirée Pia Russi, membro della Redazione Blog, e da Eleonora Ciapanna, Elisabetta Spinelli e Francesco Sprecacè, studenti rappresentanti d’Istituto, in filodiffusione, affinché il messaggio giungesse, con tutta la sua forza, all’intera comunità scolastica, risuonando all’interno di ogni aula e corridoio.

La lirica con l’apostrofe iniziale invita i lettori alla riflessione, ponendo l’attenzione sul contrasto tra la loro vita sicura e quella disumana del Lager, per poi passare al tema del ricordo, necessario per tenere viva la memoria di quanto accaduto. Si tratta di un comandamento morale: proprio per questo motivo il poeta fa uso di immagini forti, di un tono perentorio e di uno stile essenziale, attraverso i quali ci mostra la disumana follia del progetto nazista, tramite un punto di vista dotato di straordinaria lucidità. Ordina a ognuno di noi, con forza e decisione, tramite l’uso degli imperativi, di custodire il suo racconto e di fare in modo che non venga mai dimenticato.

Proprio per questo motivo l’ONU ha istituito la Giornata della Memoria che viene celebrata ogni 27 Gennaio, data della liberazione da parte delle truppe sovietiche del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945, per ricordare e onorare tutti coloro che persero la vita a causa delle persecuzioni e degli stermini di massa attuati dal regime nazista. A distanza di ottanta anni a testimoniare una delle pagine più drammatiche della nostra storia sono i sopravvissuti che, con le parole, rievocando immagini, suoni e odori incisi in modo indelebile nei loro cuori, rendono ognuno di noi portavoce di quanto accaduto e testimone, con una voce che deve produrre sempre più rumore, di tutte le vittime silenziose .

La Giornata della Memoria è il simbolo dei bambini, delle donne e degli uomini deportati, torturati, privati di ogni diritto umano e uccisi per l’unica colpa di essere nati. Il loro ricordo è un obbligo perché permette di onorare le vittime di un folle progetto di sterminio, è un monito contro ogni odio razziale, etnico e religioso, è un dovere nei confronti delle nuove generazioni affinché non siano indifferenti, non dimentichino, non ripetano un simile orrore.

(scritto da Désirée Pia Russi - Redazione Blog)